Rivista Medioevo 2022/1

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Descrizione

Christoph Reding: Il villaggio – un apprezzamento

Anita Springer: L’inventario storico-edilizio del comune di Muttenz BL

Lukas Richner: Burggasse 4 (Kastentext)

Nora Näf: Muttenz BL, Burggasse 8

Claudia Spiess: Muttenz BL, Hauptstrasse 25

 

Il villaggio – un apprezzamento

Nonostante, su territorio elvetico vi siano migliaia di villaggi, nessuno di questi è stato sostanzialmente sottoposto, dal punto di vista archeologico (archeologia medievale), ad un indagine approfondita. E ciò è sorprendente, pur essendoci un numero elevato di comuni, una moltitudine di discipline scientifiche come anche l’importanza dell’attuale sviluppo del territorio. Tali villaggi vantano una continuità nel tempo e una tradizione in certi casi millennaria e anche più antica. A causa del boom edilizio, del continuo e costante sviluppo degli insediamenti verso i nuclei, per i servizi in questione, l’approccio con le strutture architettoniche in elevato è una sfida. Ciò é riconducibile anche al fatto che solitamente gli inventari concernenti gli edifici si concentrano soprattutto sulle parti esterne delle costruzioni. Il comune di Muttenz, situato nel Canton Basilea Campagna, ha perciò deciso di muoversi in un’altra direzione ossia, di fare un’inventario completo e minuzioso del nucleo storico, che fungerà da base alla prevista revisione del piano regolatore. Ed proprio per questo motivo che l’Ufficio beni culturali (Archäologie Baselland) ha deciso di fare una indagine approfondita, la quale si svolgerà su un arco di più di cinque anni. La spinta iniziale è dovuta ad alcune indagini effettuate qualche anno fa in edifici unici nel loro genere per la Svizzera nordoccidentale. Essi risalgono al XV secolo.

 

L’inventario storico-edilizio del comune di Muttenz BL

L’inventario storico-edilizio del nucleo del paese di Muttenz, comune facente parte dell’agglomerato urbano di Basilea Città, ha permesso di accedere ad una gran parte di edifici, portando alla luce una sorprendente ricchezza di strutture architettoniche, le quali, almeno in parte, risalgono al XV secolo. L’80% delle abitazioni, rappresentate da Georg Friedrich Meyer nel 1678 su un prospetto storico del villaggio, sono oggigiorno ancora, nella loro struttura originale, in gran parte conservate. Questo inventario, in un’ottica storica-edilizia e archeologica, è un’importante aggiunta di dati agli inventari già esistenti, soprattutto se si considera il costante addensamento del nucleo dell’insediamento. Inoltre, la quantità degli edifici documentati permette anche, con l’ausilio delle datazioni e le relative fasi edilizie, di definire lo sviluppo dell’insediamento negli ultimi cinquecento anni. Rispetto agli altri villaggi del cantone, a Muttenz le costruzioni a tralicci sono state trasformate in edifici in pietra 100/150 anni prima. Grazie a ciò molte testimonianze di queste costruzioni lignee, in parte inglobate negli edifici attuali si sono preservate fino ai giorni nostri. Le trasformazioni più incisive hanno iniziato a partire dalla seconda metà del XIX secolo a causa di nuove esigenze economiche, tra l’altro il calo nel settore viticolo o anche, soprattutto verso la fine del XX secolo, il grande boom edilizio caratterizzato dalla costruzione di vasti complessi residenziali e industriali. Nonostante ciò il nucleo, rappresentato da un raggruppamento di edifici tipici, suddivisi in quattro tipi differenti, ha mantenuto le sue molteplici caratteristiche architettoniche, ottenendo tra l’altro anche il premio Wakker nel 1983. Accanto alla masseria a tre assi, vi sono anche edifici a due assi, forse un tempo appartenenti a dei viticoltori, oppure abitazioni ad un solo asse per operai. Spesso si incontra anche il cosiddetto «Kellerbau» (costruzione interrata), tipico del luogo e riconducibile all’attività viticola. Al più tardi nel XVI secolo gli edifici occupano l’intero spazio all’interno del perimetro del villaggio. Da quel momento il villaggio non si sviluppò più a partire dalla chiesa, quale «centro storico», lungo le strade di sbocco, bensì attraverso un addensamento edilizio all’interno del perimetro. I risultati emersi dall’inventario permettono perciò, soprattutto in occasione della revisione del piano regolatore, di esaminare più in dettaglio le misure necessarie per la salvaguardia del nucleo. Inoltre, l’inventario fornisce ai proprietari dei fondi e agli enti pubblici una adeguata base per gli investimenti e la pianificazione.

 

Muttenz BL, Burggasse 8

L’immobile situato presso la Burggasse 8 a Muttenz è il più antico edificio, non a carattere signorile, ancora esistente nel Canton Basilea-Campagna. È stato scoperto grazie ad alcuni interventi edilizi. Questa è stata la premessa per un’indagine archeologica dell’edificio. Il nucleo della costruzione risale al 1417/18 (d) ed è, secondo criteri moderni, per quanto concerne l’estensione e le caratteristiche architettoniche, un edificio piuttosto modesto. Si tratta di una costruzione a tralicci suddivisa in due piani a pianta quadrangolare di 5,4 x 6,4m, dotato di un tetto a due spioventi. L’edificio, nel corso del tempo non ha subito trasformazioni troppo incisive, cosicché della struttura originale si conservano ancora importanti elementi, tra i quali il frontone meridionale, composto da sbadacchiamenti a croce, rivestiti di argilla e uno stretto foro di tiraggio del fumo. Di una certa particolarità è il tetto relativamente piatto come anche il soffitto del pianterreno, che per la sua struttura oltremodo massiccia rispetto ad altre parti dell’edificio, ha portato a problemi di statica. Nel corso dei secoli, all’edificio preesistente si aggiunsero alcuni annessi. La funzione originale del nucleo non è nota e anche le indagini, a causa delle poche tracce di usura, non hanno fornito nuovi elementi. Si potrebbe ipotizzare l’esistenza di un’officina o una sorta di magazzino all’interno dell’edificio. Nell’anno 1602/03 (d) la struttura lignea venne rafforzata da muri in pietra. Al piano superiore un’anticamera venne separata dalla camera per mezzo di un muro. A partire da questo momento il piano superiore era abitato. Diversi reperti rinvenuti sotto le tavole del pavimento, come per esempio una scarpetta di un bambino risalente al XIX secolo e intenzionalmente deposto in quel luogo, dimostrano chiaramente che l’edificio è stato abitato per molti secoli.

 

Muttenz BL, Hauptstrasse 25

Durante alcuni interventi effettuati in una casa contadina, situata lungo la strada principale a Muttenz BL, sono state documentate le strutture llignee, quasi completamente conservate, di una costruzione a tralicci, risalente al 1473 (d). È una notevole testimonianza archeologica, poiché si tratta della casa contadina più antica del Canton Basilea Campagna finora nota. Degno di interesse è anche il fatto che, in occasione della costruzione della casa contadina, sia stato inglobato un edificio medievale in pietra, mantenendo l’orientamento originale della costruzione. Questo edificio in pietra, dotato di un seminterrato, è stato eretto anteriormente al 1472 e forma il supporto per i tralicci in legno degli assi longitudinali della costruzione. L’edificio a pianta rettangolare (12 x 18m) con un’ altezza di 11m, è composto da tre ambienti, uno abitativo, un’aia e da uno adibito a stalla. Il legname da costruzione risale all’autunno/inverno 1472/1473 (d). L’edificio in pietra più antico, suddiviso in due locali, uno abitativo e l’altro artigianale, era coperto da un tetto unico. La parte residenziale, situata lungo la strada, compendeva la stanza di soggiorno principale e probabilmente anche una secondaria. Nella parte retrostante, aperta fin su alla soffitta, era situata una ampia cucina. L’esistenza di un accesso sopraelevato, realizzato nel 1487 (d), dimostra che la parte residenziale e la costruzione in pietra erano un unico edificio. Ciò viene anche confermato dalla presenza di un accesso più recente che conduceva direttamente alla cantina con copertura a travi. A partire dall’anno 1515 (d), in un primo momento, la parte abitativa venne dotata di muri in pietra. Con la delimitazione di un’andito per mezzo di un muro, si rinunciò alla stanza di soggiorno secondaria. Ciò permise di creare un accesso diretto, senza fumo, al soggiorno e contemporaneamente füruno allestite alcune camere al piano superiore, staccate dalla cucina. In un secondo momento vennero sostituite le facciate verso la strada e il cortile da muri in pietra. Contemporaneamente a ciò la cucina venne coperta da soffitto in travi (1577 d). Vi sono pochi indizi che permettono di ricostruire allestimento interno dei locali. Ulteriori trasformazioni ebbero luogo nel 1640 e ancora nel XVIII e XIX secolo con la costruzione di una cantina coperta da una volta. Le indagini hanno dimostrato che la struttura base della casa contadina del 1473 anticipa le già note forme architettoniche e il volume del XVI secolo. Con ciò é stato possibile, per la prima volta nella Svizzera nordoccidentale, di ottenere un’immagine concreta sull’aspetto di una casa contadina tardomedievale in questa regione.

 

 

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