Rivista Medioevo 2018/3

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Descrizione

Thomas Zotz: Una storia breve dei Zähringer

Bertram Jenisch: I risultati delle indagini archeologiche attuali concernenti la storia dei Zähringer a Neuenburg

Armand Baeriswyl: «Le città dei Zähringer», un mito della storia delle città

Claudia Moddelmog et Andreas Motschi: I Zähringer a Zurigo

Peter Jezler: Il bassorilievo di un cavaliere conservato presso il Grossmünster di Zurigo – Una chiara espressione del dominio dei Zähringer

Peter Niederhäuser: Il 1218 è una data da considerare essenziale per la storia della Svizzera?

Casimir Bumiller: I Zähringer, un caso per il museo?

 

e-periodica.ch/2018/3

 

Una storia breve dei Zähringer

Durante il pieno Medioevo gli Zähringer, insieme agli Hohenstaufen e ai Welfen, furono le famiglie nobili principali della Germania sudoccidentale. Sono storicamente attestati a partire dall’anno 1000, ed in particolare con Bertold, il quale durante l’XI secolo riusci ad assurgere al titolo di duca, entrando così a far parte della cerchia di famiglie nobili di maggior prestigio, dapprima in Carinzia, poi in Svevia. Tuttavia in Svevia si trovò a dover concorrere con il duca svevo di Hohenstaufen.

Dopo la rinuncia al ducato di Svevia intorno al 1000, la famiglia assunse il nome del proprio castello ossia, di Zähringen, mantenendo comuque il titolo ducale. Nella parte occientale della Svevia, poi anche in Borgogna, tra il Giura ed il lago di Ginevra, i duchi di Zähringer, che erano anche rettori della Borgogna, crearono una signoria sottomessa al loro diretto dominio, imperniata su famiglie nobili e ministeriali.

Per consolidare il loro dominio fondarono o ampliarono città ed edificarono castelli. Questo fu uno dei principali obiettivi dei Zähringer. La candidatura al trono da parte del duca Bertold V, ultimo esponente della dinastia suddetta, è da considerarsi un avvenimento eccezionale, ma in questo contesto solo di relativa importanza.

 

I risultati delle indagini archeologiche attuali concernenti la storia dei Zähringer a Neuenburg

I vasti scavi archeologici effettuati nel centro storico più antico di Neuenburg am Rhein, hanno permesso di approffondire le nostre conoscenze sia sulla storia più remota ma anche sullo sviluppo storico di questa città. L’insediamento preesistente, localizzabile solo attraverso le fonti scritte, si estendeva tra la vie denominate Schlüsselstrasse e Metzgerstrasse. Questo insediamento preurbano è attestato nella seconda metà del XII secolo con evidenti prove dell’esistenza di un artigianato dedito alla lavorazione del metallo.

A partire dal tardo XII secolo, con la nuova configurazione dell’assetto urbano ad opera dei Zähringer, il terreno subì profonde modifiche. Le enormi masse di ghiaia ricavate dallo scavo del fossato furono impiegate come terrapieno posto a ridosso della cinta muraria urbana e utilizzate anche per livellare eventuali avvallamenti del terreno, ma soprattutto per aumentare la superficie edificabile lungo la riva del Reno.

Solo dopo questi preparativi ebbe inizio la vera e propria pianificazione della rete stradale e l’allestimento di un sistema di corsi d’acqua. Gli isolati erano distribuiti su lotti di egual forma e misura. Presso la Schlüsselstrasse sono stati riscontrati quattro lotti contigui che presentavano misure identiche ovvero, di 50 x 120 piedi cadauno. La gronda degli edifici in pietra più antichi si orientava a seconda del tracciato della strada.

Nel tardo Medioevo iniziò a manifestarsi sempre più un addensamento edilizio che portò alla formazione di complessi residenziali chiusi. Questo fenomeno, osservato anche a Freiburg im Breisgau ed in altre città, dimostra che almeno per alcuni decenni, la fondazione di un nuovo insediamento urbano aveva alla base un determinato modello di pianificazione.

 

«Le città dei Zähringer», un mito della storia delle città

Ancora oggi l’opinione pubblica considera sovente il concetto di «città dei Zähringer» come il sinonimo di una città medievale, fondata dai duchi di Zähringen su dei verdi prati, secondo un loro preciso schema.

Questa ipotesi nasce nel XX secolo ad opera del bernese Paul Hofer, noto storico dell’archittettura. I risultati delle indagini archeologiche, effettuate negli ultimi decenni in diverse città, dimostrano invece il contrario.

Da una parte sorsero città sia dei Zähringer come di altri nobili, vicino o perlomeno nelle immediate vicinaze di insediamenti preesistenti.

D’altro canto risulta anche sempre più chiaro, che alla base di una città medievale vi era una pianificazione urbanistica, la quale però non dipendeva da un determinato fondatore o da un signore locale, bensì da altri presupposti legali. Questo fenomeno è riscontrabile pressoché in tutta l’Europa, sebbene vi siano anche casi legati al fattore tempo o a peculiarità regionali.

In conclusione va ricordato che né i Zähringer o altre dinastie hanno mai eretto città, bensì persone totalmente anonime, come architetti, Ingenieri o capomastri. Pertanto, «le città dei Zähringer» sono da considerare un semplice mito.

 

I Zähringer a Zurigo

Nel 1098,  agli albori dello sviluppo urbano bassomedievale di Zurigo, i duchi di Zähringen ottennero i diritti su questa città, che precedentemente aveva già funto da sede a duchi e re.  Tuttavia la loro presenza è riscontrabile solo a partire dal 1170 ossia, dopo l’estinzione del casato dei conti di Lenzburg, loro concorrenti.

Non è comunque possibile stabilire in quale misura abbiano contribuito allo svilluppo urbano e alla formazione della comunità residente. Probabilmente la trasformazione della monumentale Pfalz sul Lindenhof in un castello è riconducibile a questi duchi. Con ogni probabilità il castello venne demolito dopo la morte di Bertold V nell’anno 1218. Ciò potrebbe avere un significato simbolico.

 

Il bassorilievo di un cavaliere conservato presso il Grossmünster di Zurigo – Una chiara espressione del dominio dei Zähringer

Dei Zähringer sono giunte poche opere d’arte fino ai nostri giorni. Per questa ragione il bassorilievo raffigurante un cavaliere, la cui origine Adolf Reinle, con sagacia e competenza, la fa risalire al duca Bertold IV di Zähringen (1125-1186), ha assunto, dal punto di vista artistico, un’importanza a livello nazionale.

Sulla funzione, la realizzazione e l’importanza di quest’opera d’arte non non è stato tramandato nulla. Dal punto di vista stilistico è in stretta relazione con le prime opere dello scultore Antelami di Parma e pertanto databile al 1180. Come modello ha funto probabilmente la statua equestre tardoantica denominata Regisole, conservata a Pavia.

Per motivi storici il committente potrebbe essere stato il duca Bertold IV di Zähringen stesso. Il cavaliere sembrerebbe rappresentare in un certo senso il potere signorile sulla città di Zurigo. Analogamente alle statue equestri di Roma, Aachen e Pavia, Bertold IV tramite il suo bassorilievo potrebbe aver designato la città di Zurigo quale centro di potere dei Zähringer.

 

Il 1218 è una data da considerare essenziale per la storia della Svizzera?

Che importanza ebbe l’estinzione del casato dei Zähringer per la storia svizzera? Uno sguardo sull’anno 1218 dimostra che l’estinzione di questa potente dinastia portò anche a notevoli cambiamenti nel quadro politico del tempo. Difatti l’eredità di questa dinastia fu contesa da più pretendenti.

Gli eredi più diretti ossia, i conti  di Kyburg e i von Urach-Freiburg poterono comunque assicurarsi una parte di questa eredità, ma non aspirare al titolo ducale. Re Federico II di Hohenstaufen reclamò i diritti imperiali e concesse privilegi a città, conventi, a nobili ma anche a delle comunità di valle (Talschaften). Ciò portò inesorabilmente alla creazione di una moltitudine di nuove signorie.

Queste saranno la base che permetterà alle città confederate e ad altre comunità politiche di espandersi, legittimate dall’immediatezza imperiale.

 

I Zähringer, un caso per il museo?

Negli anni tra il 2008 ed il 2015 due iniziative, che avrebbero avuto lo scopo di far erigere una «casa dei Zähringer» a St. Peter im Schwarzwald, fallirono a causa di problemi legati ai finanzianamenti. Il «museo» avrebbe dovuto aprire i battenti puntualmente per l’anniversario dell’anno 2018 in onore dei Zähringer. Dopo il fallimento di questo progetto è sorta la questione se sia cosa appropriata lanciare una nuova iniziativa o meno, soprattutto in considerazione della situazione politica non del tutto favorevole. Pertanto, l’autore non scarterebbe l’idea della creazione di un museo sui Zähringer in formato digitale.

 

Trad. Christian Saladin (Basilea/Origlio)