Rivista Medioevo 2017/4

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Descrizione

Flavio Zappa et Giulia Pedrazzi: Scandürasc ’ a (Lavertezzo TI) – Un enigma ancora irrisolto

Dieter Barz: La cucina e il forno del castello «Schlössel» presso Klingenmünster D, risalenti al XI secolo – In occasione dell’ottantesimo compleanno di Werner Meyer

Drei Interviews mit Mitgliedern oder Freunden des Schweizerischen Burgenvereins (Teil 2). Mit einem Schloss leben – Patrick Bürchler. Die Archäologie muss eine Burgruine mit Leben füllen – Werner H. Meyer. Die Auseinandersetzung mit der Geschichte lehrt einen Bescheidenheit – Alec von Graffenried

 

e-periodica.ch/2017/4

 

Scandürasc ’ a (Lavertezzo TI) – Un enigma ancora irrisolto

A valle del sentiero che, appena cento metri sopra, raggiunge i monti di Revöira e Ca d Dént, si apre un ampio pianoro naturale dove si celano le rovine dell’insediamento di Scandurásc’a. Nonostante la vegetazione e il generale stato di abbandono, si riconoscono i tipici elementi di un antico nucleo rurale.

Un complesso di una dozzina di fabbricati tra stalle e cascine di cui restano solo parte dei muri perimetrali, una serie di terrazzamenti nel settore orientale, un riparo sotto roccia (sprügh), un prato pensile, diversi termini di confine e una carrale d’accesso. Lo stanziamento è delimitato a monte da una frana preistorica, a valle da un dirupo, mentre sui lati i resti di una recinzione in sasso indicano che in passato l’area era completamente chiusa per impedirne l’ingresso agli animali al pascolo. Al suo interno si svolgevano alcune delle tradizionali attività agropastorali: nelle stalle si accudiva il bestiame e sui terrazzi si coltivavano cereali.

Fonti scritte riferiscono come già nel 1906 praticamente tutti gli edifici fossero in rovina; solo sui terrazzi si falciava ancora il fieno. Se ne deduce che l’abbandono del luogo risale almeno all’Ottocento, non tanto per il declino dell’agricoltura e della pastorizia, diffuse in tutta la Verzasca fino a Novecento inoltrato, bensì, probabilmente, per ragioni di sicurezza dovute all’instabilità del terreno.

 

La cucina e il forno del castello «Schlössel» presso Klingenmünster D, risalenti al XI secolo – In occasione dell’ottantesimo compleanno di Werner Meyer

Tra il 1030 ed il 1040, nella zona di un ricetto della dinastia ottoniana, situato nei pressi di Klingenmünster nel Palatinato, venne innalzata una collina artificiale sulla quale in seguito sorse una torre d’abitazione (Schlössel 1). Dopo la distruzuone della medesima, tra il 1080 ed il 1120 si eresse un castello più ampio (Schlössel 2) munito di un muro di cinta dotato di una porta-torre, di un edificio annesso, di un muro nel cortile interno e di un edificio accessorio. Oggigiorno si conservano alcune parti della torre d’abitazione come anche alcuni resti della cinta muraria.

Nella corte superiore si conservano le fondamenta di una costruzione a traliccio dotata tra l’altro di un piano di cottura in muratura. Già la cucina del primo castello (Schlösses 1) era situata in questo luogo. In occasione dell’ampliamento del castello (Schlössel 2) fu aggiunto, accanto alla cucina, un locale adibito a dispensa. Nelle immediate vicinanze si trovava pure un forno costruito in pietra arenaria, incassato nel terreno e accessibile attraverso una fossa.

Questa cucina relativamente complessa assicurava l’approvvigionamento degli abitanti che risiedevano nella torre d’abitazione.

 

Trad. Christian Saladin (Basilea/Origlio)