Descrizione
Roland Böhmer e Peter Niederhäuser: Tra l’ideale monastico e le esigenze della nobiltà: Il convento dei cistercensi a Kappel
Werner Wild: Sepolta all’insegna dell’aquila e della volpe – Una tomba di donna del IX secolo rinvenuta a Elsau: una scoperta di notevole interesse
Tra l’ideale monastico e le esigenze della nobiltà: Il convento dei cistercensi a Kappel
Il convento di Kappel am Albis fu fondato intorno al 1185 dai baroni di Eschenbach- Schnabelburg ed era come „convento di famiglia“ il pilastro sacro del loro potere. La fondazione e il sostegno del convento esprimeva allo stesso modo la devozione come anche la coscienza della famiglia e del proprio rango e sosteneva la legittimità del dominio. Anche a Kappel la famiglia fondatrice ha lasciato tracce storico-culturali e artistiche, come per esempio la lastra tombale di Bertoldo I (+1236), della quale sono stati rinvenuti alcuni frammenti nel chiostro. Una tavola commemorativa dei baroni di Eschenbach sepolti nel convento, era ancora appesa ad una colonna della chiesa conventuale nel 1526. Oggi è conservata presso il Museo Nazionale Svizzero di Zurigo. Su una delle cinque vetrate della chiesa è raffigurato il giovane Walter di Eschenbach, diventato famoso per esser stato complice nell’assassinio di re Albrecht I nel 1308, nei pressi di Windisch.
A partire dal XIII sec. si incontrano altre famiglie nobili che hanno contribuito a beneficare il convento. Negli annali sono annotati più di 90 nomi di nobili. In cima alla lista appaiono i signori di Hallwil (31 nomi), ai quali seguono i signori di Hünenberg (18), i Baldegg e i Gessler (entrambi contano 13 nomi) come anche i Bonstetten (11). Nel 1300 i signori di Hallwil fecero erigere una cappella funebre vicino al chiostro. Nello stesso periodo i signori di Bonstetten, di Baldegg, di Uerzlikon, di Hünenberg seguiti da altre famiglie nobili della regione fecero allestire delle tombe all’interno della chiesa. Pertanto il convento di Kappel divenne, nella seconda metà del XIV sec., i l centro sacro della nobiltà regionale. Per questo motivo la chiesa conventuale presenta un corredo di grande valore artistico.
Nonostante la soppressione del convento nel 1526, si trovano ancora oggi nella chiesa riformata e negli edifici conventuali in disuso una notevole quantità di testimonianze materiali di queste donazioni nobiliari.
Sepolta all’insegna dell’aquila e della volpe – Una tomba di donna del IX secolo rinvenuta a Elsau: una scoperta di notevole interesse.
Gli scavi di salvataggio condotti dall’Archeologia Cantonale di Zurigo, portarono alla scoperta di due chiese altomedievali e di una tomba del IX sec., rinvenuta nell’annesso settentrionale della seconda chiesa. Sullo scheletro di una donna di circa 42 anni sono state riscontrate varie anomalie patologiche. Dopo alcuni anni (da uno fino a sei anni) dalla sepoltura la tomba fu nuovamente aperta. Ciò causò lo spostamento del cranio e di altre ossa. Durante la fase di riempimento della fossa, la defunta venne ricoperta da una massiccia mantellata in pietrame. Sopra questo strato, nella zona del cranio venne collocata un artiglio di aquila marina, mentre nella zona delle ginocchia una zampa di volpe. Dopo la posa di un pavimento in malta la tomba non fu più visibile.
La collocazione di zampe d’animali su una tomba è una pratica finora sconosciuta. Dietro a questa pratica vi era forse l’intento di aiutare la povera anima a trovare il passaggio nell’aldilà? Oppure ci si voleva proteggere da una defunta pericolosa, il cui spirito non trovava pace? Nell’antichità l’aquila fungeva da accompagnatrice delle anime, mentre nell’iconografia cristiana rappresentava il simbolo della risurrezione. La volpe invece era vista come animale perfido, e si riteneva che fosse in combutta con il diavolo. Probabilmente le zampe di animali e le altre pratiche adottate celano molti significati e mettono anche in evidenza il dilemma del rapporto tra le persone contemporanee e i defunti.
Trad. Christian Saladin, Origlio