Rivista Medioevo 2002/3

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Descrizione

Marco Redolfi: La caccia medievale e la sua presentazione nello Codex Manesse

 

e-periodica.ch/2002/3

 

La caccia medievale e la sua presentazione nello Codex Manesse

La „Manessische Liederhandschrift“, con le sue diverse illustrazioni sul tema della caccia, è una delle fonti più importanti sull’attività venatoria della nobiltà cortigiana del Tardomedioevo. Nelle illustrazioni sono state messe chiaramente in evidenza le diverse forme e gli usi della caccia.

Nonostante ciò vanno fatte alcune restrizioni per quanto riguarda la forza espressiva delle illustrazioni. Le miniature della “Manessische Liederhandschrift” si limitano alla rappresentazione della vita della nobiltà cortigiana del Medioevo. A questo riguardo il Codex Manesse riporta solamente la caccia cortigiana.

Affermare però che nel Medioevo la caccia era una attività praticata solo dalla nobiltà sarebbe una conclusione errata. Nel Codex Manesse, in cui viene rappresentata la vita a corte con tutti i suoi particolari, deve essere considerato come una forma di auto- rappresentazione, che è però accompagnata da una certa idealizzazione del rapporto con la realtà. Ciò non vuol dire però che le varie azioni che vengono rappresentate sono solo un frutto della fantasia. Al contrario, perchè grazie a questa forma di idealizzazione, le illustrazioni riportano una quantità innumerevole di dettagli, che danno delle interessanti delucidazioni sugli usi, sugli utensili, sugli abiti oppure sulle forme di rappresentazione nel Medioevo.

Nonostante ciò vi è una certa carenza per quanto riguarda le rappresentazioni di caccia medioevali. Sono rappresentate la caccia col falcone, la caccia all’inseguimento e la caccia agli orsi. Ciò che sorprende invece è la mancanza della caccia di montagna ai camosci e agli stambecchi, che richiedeva nella maggior parte dei casi più giorni. Ed è proprio questa la forma di attività venatoria che veniva praticata soprattutto dalla nobiltà e raramente dalla popolazione contadina. Manca inoltre anche una “panoramica” dettagliata sulla selvaggina del Medioevo che veniva cacciata.

Notevoli sono invece le rappresentazioni sulle tecniche di caccia, sulle armi, sugli abiti, e sugli altri mezzi ausiliari per la caccia. Grazie alla sua ricchezza di dettagli traspare soprattutto il corredo araldico, che è anche connesso alla idealizzazione, dato che proprio il corredo araldico veniva messo in mostra come simbolo di  appartenenza al ceto nobiliare.

Nonostante una certa idealizzazione, in rapporto alla tendenza a rappresentare i dettagli, le miniature della ”Manessische Liederhandschrift” sono una delle fonti più importanti per lo studio della caccia “cortigiana”, come anche per tutto il modo di vivere a corte nel Medioevo.

 

Trad. Christian Saladin, Basilea/Origlio