Descrizione
Adriano Boschetti-Maradi: Cultura materiale cortigiana – testimonianze archeologiche dal Canton Berna
Christian Saladin e Thomas Bitterli: Torre di Riazzino – Torre medievale di difesa o Casa-torre contadina?
Jakob Obrecht: Sarnen OW, Kirchstrasse 1a
Cultura materiale cortigiana – testimonianze archeologiche dal Canton Berna
I relitti di una cultura materiale cortigiana, come le armi, i castelli e gli stemmi, possono essere attribuiti a diversi ceti sociali. Come testimonianza della presenza dell’alta nobiltà, che era peraltro portatrice di una cultura cortigiana, esistono oggi nel Canton Berna solo ancora pochi castelli, risalenti al XI e al XII sec., come per esempio il castello di Burgdorf. Nei dintorni della città Burgdorf dei Kyburg, è stato fabbricato lo scrignetto di Attinghausen, che rappresenta un rara e pregiata testimonianza di una cultura cortigiana nel contesto di questa corte.
Nel Berner Mittelland sono rare le tombe e le rappresentazioni di cavalieri come anche i ritrovamenti di armi risalenti al XII fino al XIV. Nel Berner Oberland sono invece più numerose le testimonianze di una cultura nobiliare. Le famiglie di Strättlingen, di Ringgenberg, di Kien e di Weissenburg hanno lasciato una serie di fonti materiali tipiche per la Nobiltà, come armi, figure di scacchi, castelli, tombe e rappresentazioni grafiche. Queste fonti materiali fungono da testimonianza per la grande coscienza del proprio rango di queste famiglie del XIII sec.
Nella città di Berna, fonti di questo genere, sono molto più rare. La maggior parte proviene da famiglie nobili benestanti, come per esempio la famiglia dei Bubenberg. Tra le famiglie nobili e i cittadini benestanti si delinea un contrasto, non solo in senso storico, bensì anche per quanto riguarda le fonti materiali. Sembra che le famiglie borghesi di Berna si rifiutavano o non osavano, se non in ambito eraldico, di adottare i simboli cortigiani. La migliore testimonianza di questo fatto è rappresentata dallo scrigno ornato di stemmi del 1320 proveniente da Aeschi, su cui sono raffigurati esclusivamente gli stemmi delle famiglie borghesi di Berna.
Torre di Riazzino – Torre medievale di difesa o Casa-torre contadina?
Su di uno stretto promontorio roccioso, a ca. 100 m di altezza rispetto alla pianura di Magadino si trova la torre di Riazzino. La torre presenta una pianta quadrata che misura 4.25 x 4.5 m di lato ed è composta da una cantina nel seminterrato e da un piano superiore adibito a locale abitativo. La cantina che un tempo era accessibile dall’esterno è coperta da una volta. All’interno del locale abitativo sono riconoscibili i resti di due finestre, di una porta e di due nicchie. Del tetto non rimangono tracce. Dato che su questa torre non sono state trovate fonti scritte che attestano una funzione difensiva e signorile, sorge la questione se questo edificio sia veramente una torre di difesa medievale o piuttosto una casa-torre contadina.
Tra il XIV ed il XIX sec. questo tipo di edificio chiamato casa-torre era molto diffuso in Ticino. I diversi elementi architettonici riconoscibili sulla torre di Riazzino fanno appunto pensare che si possa trattare di una casa-torre. Un’altra ipotesi che non va scartata è che si possa trattare di un casello (roccolo).
Sarnen, Kirchstrasse 1a
Nel giugno 2003 ai piedi del Landenberg di Sarnen vennero alla luce, durante uno scavo di fondazione sorvegliato, tre tratti di mura e appena 100 m² di una estesa superficie con resti di pali. Il muro (Muro M3) più vecchio eretto a secco e composto da grossi blocchi di pietra sembra appartenere alla stessa epoca della superficie con i resti di pali che sono stati datati dendrocronologicamente nel XV sec. Si presume che il muro avesse una funzione difensiva della riva della Aa di Sarnen e che i pali fossero stati conficatti nel terreno per dare una maggiore stabilità al sottosuolo nella zona di un piccolo porto oggi scomparso. I due muri più recenti (muri M1, M2), che si trovano sopra la superficie con i resti di pali potrebbero essere gli ultimi resti delle fondamenta di due edifici agricoli in legno risalenti al XVII/XVIII secolo.
Trad. Christian Saladin, Basilea