Rivista Medioevo 2017/2

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Descrizione

Drei Interviews mit Mitgliedern des Burgenvereins: Ein Leben für die Burgen – Ernst Bitterli. Vom Textilhandel zu Burgen und Stadtmauern – Martin Hüeblin. Der Burgenverein schliesst Lücken – Katharina König

Armand Baeriswyl: I simboli del potere

 

e-periodica.ch/2017/2

 

I simboli del potere

Per molto tempo vi era la convinzione che i castelli fossero in primo luogo delle costruzioni a carattere prettamente militare. Oggigiorno invece, sulla base delle ricerche scientifiche, viene dimostrato che questi fortilizi ricoprivano in primo luogo un ruolo di prestigio, ovverosia rispecchiavano la dovizia, lo stato sociale e il potere dei loro proprietari.

Due caratteristiche in particolare facevano del castello un simbolo molto efficace: prima di tutto l’ubicazione dei castelli, eretti solitamente in luoghi distanti dagli abitati, in cima a delle alture. In secondo luogo l’architettura del castello: al centro della residenza signorile si ergeva un alto torrione in pietra che a volte poteva comprendere fino a cinque piani. Questo edificio, ben visibile da lontano, conferiva al fortilizio un aspetto imponente e metteva in risalto il potere dei nobili locali che risiedevano nel castello medesimo.

Analogie simili, concernenti la funzione simbolica, si possono riscontrare anche nelle fortificazioni delle città medievali. In base allo spessore dei muri, alla profondità dei fossati, all‘altezza delle torri e delle opere di difesa di cui erano munite le porte d‘accesso, la città si afferma come una comunità atta alla difesa. In più, queste opere di difesa mettono in evidenza anche i mezzi finanziari di cui disponevano i signori della città o il consiglio comunale.

Per contro, dal punto di vista militare, queste opere di difesa non mostravano una grande efficacia. Sovente, tali fortificazioni non rispondevano a delle vere e proprie necessità, anzi, spesso erano addirittura inutili. Non è nemmeno cosa rara che al momento della loro costruzione queste opere di difesa, dal punto di vista militare, fossero già superate.

A partire dal XVI secolo, nella mentalità dei signori feudali, le opere di difesa in questione cominciarono a diventare viepiù obsolete. Difatti la nobiltà abbandò progressivamente i castelli ubicati fuori dagli abitati oppure li trasformava in sontuose residenze signorili. Per contro, le opere di difesa delle città restarono invece ancora in uso per un periodo più lungo, anche se per un eventuale agressore non rappresentavano più un vero e proprio ostacolo e ciò ancor meno con l‘avvento dell’artiglieria moderna.

Ben presto e inevitabilmente, le antiche mura vennero sostituite da ampi vialoni delimitati da costruzioni sontuose, come opere, musei e edifici parlamentari che mettevano in rilievo i nuovi simboli di potere, caratterizzati dall’istruzione, dalla cultura e dalla politica.

 

Trad. Christian Saladin (Basilea/Origlio)